Non sapete cosa fare? Volete rilassarvi? Avete bisogno di staccare? Cercate un po' di tranquillità? Allora andate alle terme di Colà!
Non vi preoccupate quando ci andrete troverete davvero la quiete, non ci saremo noi a rompervi le scatole con i nostri schiamazzi, le nostre risate e i nostri conti assurdi!
Potrete godervi il lago termale immerso nel parco, potrete usufruire delle 2 vasche idromassaggio dove la temperatura dell'acqua arriva ai 39°, potrete stare in santa pace sotto le grotte... e se lo desidererete potrete immergervervi nella natura sdraiandovi a prendere il sole nel parco!
Ma le mie parole finiscono qua, per capire, conoscere e vedere, dovrete andare voi stessi direttamente là...alle terme di Colà!
Ognuno ha una capacità di problem solving diversa rispetto agli altri; c'è chi se ne sta chiuso in casa a ripassare come un matto, c'è chi esce per cercare un po' di svago, c'è chi si tormenta in solitudine... e infine c'è chi va nel solito pub porta fortuna a sorseggiare mohiti e long island per rendere il ripasso più piacevole e divertente...
Ma poi c'è una notte da affrontare...c'è chi dorme, chi si rigira nel letto 2 miliardi di volte, chi non chiude occhio, chi si agita, chi suda...
E il risveglio? è tormentato, è tranquillo, è ansiogeno, è propositivo... le energie sono tutte dalla tua, nonostante il tipo di notte che hai trascorso, ti alzi, fai una doccia, ti vesti al top ( e con top non intendo un top standardizzato, ma soggettivo) e poi ti dirigi verso l'ignoto...
Arrivi, attendi e finalmente è il tuo momento: panico e sgomento!
La sedia trema o forse sei tu che tremi, hai un pubblico, hai una giuria, ma il protagonista sei tu; sei tu che sovrasti la scena e riempi il palco!
E quando inizi a parlare non ce n'è più per nessuno...HAI VINTO!E in un attimo svanisce tutta l'ansia... "ed è subito sera!"
Felicità: eudaimonia... eu+daimon.... buon+demone.... Che sia il nostro demone buono che ci faccia trovare la felicità? Perchè siamo sempre alla ricerca della felicità? Ma soprattutto CHE SINTOMI HA LA FELICITA'? E' possibile inglobarla in categorie? O sarebbe un limitare le potenzialità intrinseche che essa ha? Tutti la cercano... ma quanti la trovano? E' un concetto astratto o forse può diventare concreto? E' una parola troppo grande? Forse sì, forse...sarebbe meglio ridurla in piccoli nuclei, in modo tale da scovare degli attimi di felicità, ma si ritornebbe al discorso sulle categorie...
"Mai si è troppo giovani o troppo vecchi per la conoscenza della felicità (...). Da giovani come da vecchi è giusto che noi ci dedichiamo a conoscere la felicità." Epicuro Lettera sulla felicità (a Meneceo)
Per una fan sfegatata di Verdone fare delle critiche al suo ultimo film è davvero un'impresa eroica... Ma per amore della verità e dell'oggettività mi sento quasi pronta!
Il film è composto da 3 episodi completamente slegati tra di loro, e già questa è una cosa che non mi è piaciuta molto.
Il primo episodio lo si può definire tragicomico, anche se di comico ha davvero ben poco(come del resto quasi tutto il film...forse ho sbagliato io a capire...non era un film comico, ma sono andata a vedere un film tragico!!); le battute che fanno ridere sono contabili sul palmo di una mano; pessimo il tentativo di omologare i personaggi maschili con una voce strana che in teoria presumo dovesse suscitare del riso; scelta terrificante quella di incentrare tutto sulla morte e di ridicolizzarla in quella maniera; scene prevedibili e abbastanza scontate.
Il secondo episodio, è molto più divertente, ho riso parecchio sebbene lasci molta amarezza; la storia è triste e fa innervosire; il personaggio interpretato da Verdone è irritante al massimo; non c'è la riscossa dei vinti e il finale non è del tutto positivo... ma almeno è presente in abbondanza l'effetto risata.
Il terzo episodio è la brutta copia della famosa coppia "Jessica-Ivano" di Viaggi di nozze... anzi forse tutto il film è la brutta copia di Viaggi di nozze, anche qui le battute sono un po' scontate, non c'è più il tormentone del "famolo strano" ma c'è quello del "famolo normale" o almeno del "famolo"!
Verdone però rimane sempre Verdone... e non riesco a non apprezzarlo neanche nelle vesti di attore in questo film!
Io sono sempre l'ultima in tutto, e anche in questa occasione non mi sono smentita: sono andata a vedere questa mostra fantastica solo oggi, 23 marzo,e non per merito mio, ma grazie all'amico Poliosargamella! Peccato solo che sia presente alla Triennale di Milano dal 27 ottobre... ma non importa... l'importante è che ci sono andata... e per chi è interessato, e vuole essere veramente l'ultimo, ricordo che ha tempo ancora sino al 30 marzo!
La mostra è stupenda, è allestita tenendo conto della sinergia dei sensi, è un elogio alla sinestesia: musica, video, parole, immagini... potete trovare tutto ciò in unica stanza.
Ci sono un paio di stanze a dir poco geniali: i protagonisti dell'opera siamo proprio noi, ma nello stesso momento in cui siamo chiamati ad essere soggetti passivi in quanto facenti parte dell'opera d'arte siamo anche oggetti attivi: fruitori della bellezza di noi stessi e di quello che vogliamo esprimere.
Anche qui il nostro amato Freeman la fa da padrone.... tutta la mostra è leggibile con le sue teorie!
C'è un paradosso fantastico: gli anni 70' fanno da sfondo, e noi omini del 2008 siamo la figura, ma il distacco tra il nostro tempo e quello passato non è così netto, riusciamo lo stesso a immergerci in quel periodo... quando entriamo nella stanza bar ci sembra di essere nel bar del paesino di campagna che è ancora così, improntato sulle orme degli anni '70, oppure per chi come me è appasionato di cinema, ci sembra di essere nel mitico bar dove Freccia dialogava coi suoi amici nel fantastico film Radiofreccia.
Ritroviamo i giornalini dei Barbapapà, tanto in voga tra i bimbetti di oggi; ci immergiamo tra i giornali appesi...anche oggi siamo bombardati incessantemente di notizie senza avere il tempo di rielaborarle con calma, oppure vediamo sul muro una faccia fissa, che però, in base alle proiezioni fatte, riesce a mutare e a caratterizzare di quel tocco di unicità, che porta in sè ognuno di noi; anche oggi siamo classificati, globalizzati in una grande massa, ma ognuno di noi ha la sua specificità!
E in tutto questo percorso un mito ci segue: Fabrizio De Andrè: sui muri ci sono le sue frasi più belle, e a voi, miei lettori voglio regalare questa:
"...O resterai sempre dove un attimo vale un altro,senza chiederti come mai?Continuerai a farti scegliere, o finalmente sceglierai?"
Quante volte siamo andati a una mostra, magari di arte contemporanea, e abbiamo guardato per ore e ore le opere senza riuscire a capire niente e a chiederci se era colpa nostra che non avevamo abbastanza competenze, o se era colpa dell'artista che non dipingeva bene? La teoria di Freeman ritiene centrale nella vita dell’individuo il concetto di “ragionamento mentale”, implicato (anche) nella produzione e comprensione artistica, e che vede il soggetto impegnato attivamente nell’interpretazione di un’opera artistica. Il soggetto si trova coinvolto in una complessa comprensione delle relazioni che si instaurano tra l’opera, l’artista che l’ha prodotta, il mondo nel quale l’opera si dispiega e al quale essa si riferisce, il fruitore attivo nell’attribuirle un significato. Emerge perciò in tale prospettiva l’importanza di un “soggetto attivo” e della “continua ricerca di senso” operata sia attraverso il porre in relazione “artista, opera, mondo e fruitore”, sia mediante la comunicazione tra menti, l’incontro di menti.
Ma quando siamo lì, soggetti attivi, nell'atto di interpretare e le nostre menti si incontrano con quelle dei supersecchioni...come ci rimaniamo?
Il trio Aldo Giovanni e Giacomo hanno espresso le sensazioni di ognuno di noi che non è riuscito a comprendere la "tal" opera d'arte!
E' demenziale, in alcuni punti banale e scontato... ma fa ridere veramente tanto!
Fantastici sono lo zio in carrozzina e l'avvocato sotto l'effetto degli acidi!
Commedia esilerante e ossimorica: la morte fa da sfondo e l'allegria da figura!
Da vedere in compagnia, una risata tira l'altra, si ride per tutto... e alla fine si ride anche senza un perchè, ma il perchè non è sempre importante, è il risultato che conta, si ride ride ride... e ridere fa bene!
Allora se volete stare bene, ridere, e passare una serata in allegria guardatevi questo film!
Ieri sera Sergio Rubini era ospite alle Invasioni Barbariche!
Che uomo, che personaggio, che attore, che regista!
Che persona affascinante, emanava fascino da ogni poro della sua pelle.... una pacatezza nel parlare, una proprietà di linguaggio spettacolare, una capacità di narrare notevole...è dificile raccontarvi con parole tutte queste sue peculiarità o doti che dir si voglia, e le mie emozioni nel vederlo!
E' proprio vero, le cose bisogna viverle personalmente, sono più belle, hanno più gusto...certo, le si possono raccontare, ma non è la stessa cosa!
Una persona del genere è stato bello vederla in un programma del genere, anche perchè non va dimenticata la bravura della Bignardi, ma poterla assaporare dal vivo sarebbe stata tutta un'altra cosa.
Quindi Sergio, se mai leggerai questo blog e volessi farmi provare quelle emozioni... contattami pure!
“SE NON POTETE ESSERE UN PINO SULLA VETTA DEL MONTE, SIATE UN CESPUGLIO NELLA VALLE, MA SIATE IL MIGLIOR PICCOLO CESPUGLIO SULLA SPONDA DEL RUSCELLO. SIATE UN CESPUGLIO SE NON POTETE ESSERE UN ALBERO. SE NON POTETE ESSERE UNA VIA MAESTRA, SIATE UN SENTIERO. SE NON POTETE ESSERE IL SOLE SIATE UNA STELLA, NON CON LA MOLE VINCETE O FALLITE. SIATE IL MEGLIO DI QUALUNQUE COSA SIATE. CERCATE ARDENTEMENTE DI SCOPRIRE A CHE COSA SIETE CHIAMATI, E POI METTETEVI A FARLO APPASSIONATAMENTE.”